Perché la cosa più difficile non è scrivere il codice
Imparare a programmare non è una cosa facile. Bisogna prima di tutto individuare il linguaggio più adatto al tipo di software che si vuole realizzare e al tipo di impegno che si è disposti a prendere. Indipendentemente dalle scelte effettuate, al neo programmatore si prospetta comunque un futuro di studio e pratica continua, soprattutto se si svolge tale attività a livello professionale.
Ciò però è solo la punta dell'iceberg, perché programmare non è solo scrivere codice. Ci sono operazioni noiose come il testing e il debugging, c'è la necessità di utilizzare codice di terzi (di difficile comprensione se non commentato) e c'è l'elemento umano.
Spesso quest'ultimo è il più complesso da gestire (soprattutto per chi passa tanta parte del suo tempo di fronte ad un computer) a causa della volubilità dei clienti circa le specifiche del programma e la loro scarsa conoscenza del computer.
In compenso c'è però la soddisfazione di fare un lavoro altamente qualificato, creativo e interessante ... fino a che non si arriva a fine mese e si guarda la busta paga.
Qual è la cosa peggiore per un programmatore?
1) I bachi
2) La modifica delle specifiche
3) I clienti
4) Debuggare
5) Scrivere documentazione
6) Le riunioni
7) Il codice scritto da altri
8) Testare
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